martedì 26 settembre 2006

Ciao Marcone...

Non è mai bello sapere di qualcuno che se ne va...
E' ancora meno bello saperlo dopo una nottata passata male, rigirandosi nel letto, come ad aspettarsi qualcosa...
Sicuramente la cosa più brutta è sentirsi svegliare apposta per farti dare una notizia così terribile: sei ancora rincoglionito, mezzo addormentato, non riesci a distinguere ancora sonno e realtà. Poi il cervello realizza, tutto in un attimo, capisci che non è un sogno nè tantomeno uno scherzo, è triste, tristissima realtà. E allora cominci a chiederti come, come sia possibile che un ragazzone di 25 anni, quasi 1 metro e 90 per 100 e passa Kg, possa spegnersi così, senza un motivo apparente, motivo che speri ti dia il medico legale, ma quale speranza vana, se non quella di appigliarti ad una scusa, a qualcosa, se non qualcuno, a cui dare la colpa dell'accaduto?
E inizi a vederti la scena, lui che torna a casa dopo una giornata di lavoro, si butta a letto stanco, e si addormenta, per sempre...
E inizi a chiederti, a farti domande, ad aver dubbi e sospetti, perchè i vizi non uccidono, non a 25 anni, gli stravizi magari sì, ma lui non era certo uno che straviziava. Il dubbio rimane, ti attanaglia il basso ventre, senza poter placare il dolore.
Fulvia non sai quanto mi dispiace, non hai idea di quanto anch'io possa starci male. Rossano non m'immagino come ti possa sentire ora, che lo avevi preso proprio come fosse figlio tuo, col bel rapporto che avevate creato in così tanti anni...
A me piace ricordarlo, quando eravamo piccoli, quando ancora si usciva volentieri il sabato sera e la domenica per intero, insieme ai genitori, perchè sapevi di trovarti insieme ad una squadra: te, io, Jacopo, Veronica e Vittoria, Tommaso e Raffaele...
Dopotutto eravamo un gruppo, siamo stati un gruppo, ne abbiamo passate tante, tutte immagini che ti restano nella mente e nel cuore...Poi si cresce, si cambiano abitudini e frequentazioni, ma non per questo ci si perde di vista: in giro ci siamo tutti, ci si trova, si scambiano due battute e si ride insieme, per poi ognuno riprendere il proprio di "giri". Eppoi c'è la cena di Natale, o meglio della Vigilia, non ricordo un anno che non sia stata fatta, sempre tutti assieme, il posto cambiava, ma bene o male si finiva sempre dallo Spinelli... Eppoi la cena dei ragazzi, una consuetudine recente, giusto 3 anni, però era un modo come un altro per stare tutti insieme, per ritrovarsi e capire quanto la vita ti cambi fuori e dentro.
Ora tutto non sarà più lo stesso. La cena di Natale è vicina, non so con quale spirito si farà, o con quale stato d'animo riuscirò a presentarmici. Quella dei ragazzi, so già che non ce la farò, non contatemici.
Ciao omone